
Narra la leggenda che in un periodo degli anni '80 un giovane boemista napoletano, noto anche per i suoi trascorsi artistici in qualità di
singer della promettente band punk
Underage, si aggirasse nei dintorni della magica Praga in qualità di archeologo di antichità slave. In un paesino nei dipressi di
Praga centoturrita c'era una rotonda romanica, fatta erigere dai monarchi medievali signori delle Terre Ceche (
Čechy in ceco,
Bohemia in latino) al cui restauro attendeva il nostro. Nel sottotetto della rotonda, da grandi finestroni laterali, i colombi (
holuby in ceco,
palumme in napoletano) solevano nidificare o semplicemente infilarvisi. A volte, però, incapaci di uscirne vi morivano, lasciandoci ovviamente le penne, oltre agli scheletri. Questo ammasso di scheletri faceva apparire effettivamente detto sottotetto una specie di cimitero dei colombi.
Poiché il nostro a quei tempi, per rinfrancarsi delle fatiche, soleva frequentare la birreria
U zlatého tigra (Alla tigre d'oro), ebbe lì modo di conoscere e di intrattenersi con uno dei più noti romanzieri cechi: Bohumil Hrabal. Tra un
pullitr (mezzo litro) di birra e l'altro, in deliziosamente fumosi ambienti, il nostro gradatamente conquistava la fiducia e la confidenza dello scrittore. Quando gli parve che la confidenza fosse giunta al giusto livello raccontò allo scrittore dei
Treni strettamente sorvegliati di una rotonda romanica nei dintorni di Praga dove, per imperscrutabili motivi, i colombi dell'intero circondario, attratti da una forza misteriosa e come obbedendo ad atavici precetti, decidevano di andare a morire.
Un grande scrittore non fa caso alla veridicità di una storia, a maggior ragione se raccontata da un punk napoletano abbirrazzato (colgo l'occasione per coniare
en passant il neologismo che da oggi metterà su un piano di uguale dignità i beoni amanti della birra con quelli del vino, ponendo fine così a secoli di discriminazione nei quali questi non hanno potuto descrivere il proprio stato d'ebbrezza, vessati dal monopoli linguistico degli avvinazzati). Un grande scrittore trova lo spazio per incastonare narrazioni altrui nelle proprie. E così la romantica storia dei colombi che vanno a morire nella rotonda romanica viene narrata, di pari passo, in un libro dello scrittore, forse, se la memoria non inganna, in
L'uragano di novembre, cronaca dei fatti del novembre 1989. Quindi resta un fatto: la storia dei colombi e del loro cimitero romanico colpì Bohumil Hrabal.
Il 3 febbraio del 1997, Bohumil Hrabal, ricoverato presso un ospedale di Praga, esce sul terrazzino della sua stanza. Nel tentativo di dar da mangiare a dei colombi, scivola e cadendo dal quinto piano muore.